Si è recentemente conclusa l’ottava edizione della Festa dell’Architetto, atto conclusivo dei Premi Architetto Italiano e Giovane Talento dell’Architettura Italiana 2021, tenutasi a Cà Giustinian, sede della Biennale di Venezia.
La Festa dell’Architetto è un’iniziativa istituita nel 2013 dal CNAPPC in occasione del novantesimo anniversario della fondazione dell’Ordine Professionale degli Architetti (24 giugno 1923 – 24 giugno 2013) che, con cadenza annuale, celebra l’architettura ed i suoi protagonisti. Lo scopo è, difatti, porli al centro di un processo capace di valorizzare la qualità del progetto nella sua più elevata dimensione civile e culturale, promuovendo, al contempo, le capacità dell’architetto italiano.
In concomitanza della nascita della Festa dell’Architetto, sono stati istituiti anche il Premio Architetto Italiano ed il Premio Giovane Talento dell’architettura italiana, entrambi tributi volti a mettere in luce quei professionisti che si sono distinti nella loro attività, raccogliendo le sfide che l’architettura contemporanea impone, attraverso un approccio etico e innovativo alla professione.
La premiazione annuale recentemente conclusasi è stata ospitata a Cà Giustinian, sede della Biennale di Venezia, in occasione della Festa dell’Architetto 2021, la cui ottava edizione si è tenuta nel quadro delle iniziative intraprese dall’Europa con il New European Bauhaus.
La giuria, presieduta da Jette Cathrin Hopp (Studio Snøhetta), ha assegnato i premi Architetto italiano 2021 e Giovane Talento dell’Architettura italiana 2021 rispettivamente a Franco Tagliabue Volontè e Ida Origgi di ifdesign e a Francesco e Paolo Manzoni di a25architetti.
Il progetto presentato da ifdesign – Laboratori e Centro Socio Educativo a Erba (CO) – è meritevole del premio Architetto Italiano 2021 poiché “si distingue per un programma tanto delicato quanto complesso. Attività lavorative ed altre finalizzate all’apprendimento ed alla autonomia degli ospiti trovano un’articolazione e organizzazione degli spazi ottimali. La partecipazione diretta al progetto da parte degli ospiti del centro – tutti con problemi cognitivi – contribuisce a conferire al tema ulteriore valore sociale.”
Ad a25architetti, premiato come Giovane Talento dell’Architettura italiana 2021 grazie al progetto Il Rifugio del Gelso, la giuria riconosce che “la ristrutturazione, tramite l’uso sapiente di tecniche e materiali della tradizione declinati in chiave contemporanea, si prefigura come un atto di valorizzazione del paesaggio e del contesto in cui sorge. Rifunzionalizzando un vecchio fabbricato agricolo, il delicato intervento punta a riavvicinare il visitatore ad una vita rurale.”
Oltre ai già citati premi, la giuria ha attribuito una serie di Menzioni a specifiche categorie di progetti:
– “Opere di Restauro o Recupero” – Progetto Accademia Cusanus, Bressanone (BZ) di MoDusArchitects;
– “Opere in allestimento o di Interni” – Progetto Museo dell’Opera del Duomo di Pisa dello Studio Guicciardini & Magni Archietti;
– “Opere in Spazi aperti, Infrastutture, Paesaggi” – Progetto Riqualificazione Piazza XXV Aprile, Gorla Minore (VA) di PBeB e MBA and Partners;
– “Opere di Nuova Costruzione” – Progetto Laboratori e Centro Socio Educativo, Erba (CO) di ifdesign (già vincitore del premio Architetto Italiano 2021).
Una selezione dei progetti che hanno partecipato all’ottava edizione della premiazione confluirà, come di consueto a partire dal 2016, nello Yearbook, una pubblicazione che si propone di promuovere la qualità architettonica italiana. Distribuito in Italia e nelle più importanti manifestazioni internazionali, lo Yearbook si pone come obiettivo quello di diventare una delle più complete raccolte nazionali ed internazionali di Architettura italiana.
Le oltre quattrocento candidature ai Premi testimoniano, come sottolinea il Presidente del Consiglio Nazionale Francesco Miceli, il desiderio degli architetti, paesaggisti e conservatori di essere parte attiva nel progetto culturale lanciato dall’UE per costruire spazi futuri secondo i canoni di sostenibilità, inclusione sociale ed economica e che sappiano coniugarsi con quelli del bello.
In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, in cui la più grande crisi ecologica del Pianeta non ha trovato una battuta d’arresto neanche durante la pandemia, vale davvero la pena prendersi un istante per cercare delle soluzioni concrete.
Sono passati circa cento anni da quando Walter Gropius fondò il Bauhaus innescando un cambiamento epocale nel panorama dell’architettura. Il periodo storico era quello post-bellico, un momento complesso e ricco di tensioni. Il Bauhaus riuscì ad emergere in modo positivo, sostenendo fortemente due valori come la progettazione collettiva e la multidisciplinarità. Fu possibile, dunque, superare il particolarismo e collaborare per dar vita a nuove forme progettuali.
Il parallelismo con la situazione attuale e con l’esigenza di affrontare insieme le difficili sfide di questa epoca è presto fatto.
Il New European Bauhaus porta di fatto il Green Deal nella nostra quotidianità con lo scopo di costruire un futuro bello, inclusivo e sostenibile.
E Venezia, città ospitante della Festa dell’Architetto, altro non è che l’emblema di questa necessità. Per eccellenza il luogo dell’adattamento indispensabile, condannata per sua natura ad innovarsi e a dialogare con il rischio di acque alte sempre più catastrofiche, evitando nel modo più assoluto la rigidità come risposta. La pandemia, inoltre, ha mostrato i limiti di un sistema economico basato quasi esclusivamente sul turismo, in cui risorsa e rischio si sovrappongono.
Venezia sta producendo pensieri e progetti per rivoluzionare nuovamente la propria forma, pur mantenendo fede alla propria natura.
Ci auguriamo, quindi, che un esempio così tanto vicino a noi possa essere trainante per il nuovo progetto europeo.