27 ottobre 2021
Il presidente di Assobagno: “Positivi i primi sei mesi dell’anno con il 47% della produzione esportata, preoccupano i rincari delle materie prime. Aziende impegnate sul fronte della sostenibilità, importante rinnovare il bonus idrico anche per il 2022”
Un settore che affronta la sfida della ripartenza post-pandemia sia sul mercato nazionale sia sui mercati esteri, dove torna a consolidare la propria leadership soprattutto in Europa, quello dell’arredobagno made in Italy che punta sulla qualità del progetto e del prodotto sempre più innovativo e vocato alla sostenibilità, con la capacità di proporre soluzioni in grado di unire funzionalità e design.
“Nei primi sei mesi del 2021 i dati del sistema arredobagno sono positivi rispetto al 2020, questo era scontato, ma soprattutto rispetto al 2019, con un aumento delle vendite del 14%; le prospettive per il 2022 sono buone anche se non penso ad una crescita a due cifre come nel 2021 perché viviamo in un momento di rimbalzo dopo il Covid”, il presidente di Assobagno traccia il bilancio di un settore e della sua filiera che ha tenuto duro durante la pandemia e non si è mai fermato, con l’export che ha giocato un ruolo importante.
“Nel 2020 abbiamo esportato il 47% della produzione, prodotti ad alto valore aggiunto, di grande qualità e design molto apprezzati e ricercati ad esempio in Germania, Francia, Stati Uniti e altri Paesi ricchi come quelli del Medio Oriente. Il fatturato del sistema arredobagno nel 2020 è stato di 3,1 miliardi di euro, l’export vale circa 1,4 miliardi con una bilancia commerciale fortemente positiva, mentre l’importazione riguarda in gran parte di semilavorati o di materie prime”.
Scenario su cui in questo momento stanno pesando il rincaro delle materie prime e le difficoltà del loro approvvigionamento. “Le aziende sono vittime di questa situazione perché dal legno all’alluminio, dall’acciaio al rame, passando per la ceramica, i rincari sono spaventosi. I nostri prodotti richiedono legno, alluminio, acciaio, rame, ceramica e gli aumenti vanno dal 75 al 120%. La domanda aumentata del 15% ha causato problemi anche per le forniture. A questo vanno aggiunti gli aumenti dei costi del trasporto e dell’energia. Per fortuna la domanda continua e risente meno dell’aumento dei prezzi finali, cosa che potrebbe sterilizzare l’effetto di crescita in atto”. E che l’interesse del mercato sia alto lo dimostra la riapertura in presenza di fiere come il Salone del Mobile, il Cersaie, Vitrum e la prossima edizione di MADE expo in Fiera Milano dal 22 al 25 novembre prossimi.
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Per questo Assobagno sta accelerando progetti importanti “ibernati” dalla pandemia, come il monitoraggio delle certificazioni e delle normative che spesso sono barriere d’ingresso sui mercati esteri “e lavorare su questo significa poter ampliare i nostri orizzonti commerciali, ponendoci sempre più come centro di servizi per le aziende per spingere la loro crescita e l’internazionalizzazione”. Si guarda al futuro, insomma, alla grande sfida della sostenibilità e al New Green Deal, traguardi ormai fondamentali.
Sul versante del mercato nazionale “abbiamo sofferto forse meno di altri settori, anche se c’è stata una perdita dell’11%, e un fattore importante è stato l’ecobonus, che non tocca direttamente il nostro prodotto, ma ha riportato al centro dell’attenzione la casa e ha stimolato l’acquisto di arredi e materiali, mentre il bonus idrico – 1.000 euro erogati a famiglia per i sanitari in ceramica e la rubinetteria a basso consumo di acqua – è importante perché contribuisce a ridurre il consumo della risorsa acqua. Sono stati stanziati 20 milioni di euro e prevediamo che si esauriranno subito: non penso che muoverà grandi cifre, ma certamente agirà sull’attenzione del consumatore, per questo chiediamo che il bonus idrico venga rinnovato anche per il 2022“, conclude il presidente di Assobagno.